Emozioni allo stato puro. Le Olimpiadi di Parigi hanno confermato l’Italia ai vertici dello sport mondiale con l’impresa delle ragazze del volley che rende storica la 33esima edizione dei Giochi. Mai l’Italia aveva trionfato nella pallavolo, mai le azzurre avevano conquistato una medaglia e alla prima occasione è stato subito d’oro. Un’impresa firmata da Julio Velasco, l’argentino che in 40 anni ha cambiato il corso del volley tricolore. I trionfi con la Panini sul finire degli anni ’80 e quelli mondiali con l’Italia dei fenomeni, il reggiano Cantagalli, Bernardi, Giani cui sfuggì solo il titolo olimpico. 28 anni dopo Atlanta, Velasco ha chiuso il cerchio con un gruppo straordinario di ragazze. In pochi mesi il filosofo prestato alla pallavolo ha trasformato una squadra fortissima, ma reduce da un periodo buio, in una corazzata capace di vincere 17 set consecutivi per arrivare al trionfo.

“Secondo me è sbagliato quando si dice che se si vince tutto va bene e quando si perde tutto va male – ha detto Julio Velasco, allenatore italia femminile volley – Non è così. Sicuramente questa squadra ha fatto un salto di qualità e ci sono cose tecniche e tattiche: va bene il gruppo, la mentalità e il resto, però se si gioca male contano poco…”.

Le ragazze d’oro hanno fatto innamorare l’Italia e regalato grandi emozioni a tutti gli appassionati di pallavolo, come al nostro Fernando Margini, storico presidente della Galileo Giovolley, legato a Velasco da un’amicizia trentennale.

“Ci siamo ritrovatI qualche anno fa ad Albinea a un evento – racconta Margini – lui si è subito ricordato di me e abbiamo parlato a lungo, come parlavamo 30 anni prima quando ero consigliere della Lega Pallavolo Serie A e seguivo le nazionali. Avevo rapporti costanti con il mondo federale e anche con le nazionali.

Ci conoscemmo e al termine dei nostri lavori passavamo nsieme le serate a cena in cui si parlava di tutto e di più; non solo di pallavolo, anzi, poco di pallavolo e tantissimo di altre cose, non a caso Julio è definito il filosofo del volley”.